Dimissioni per fatti concludenti

Le dimissioni per fatti concludenti sono una nuova disciplina introdotta dalla Legge di Bilancio 2025, che mira a contrastare il fenomeno delle assenze ingiustificate strategiche da parte dei lavoratori, utilizzate per accedere indebitamente al sussidio di disoccupazione NASpI. Di seguito, vengono analizzate le principali disposizioni e implicazioni di questa normativa.

1. Definizione e Normativa

La normativa stabilisce che, in caso di assenza ingiustificata del lavoratore protratta oltre il termine previsto dal contratto collettivo nazionale applicato o, in mancanza, superiore a 15 giorni, il datore di lavoro può considerare il rapporto di lavoro risolto per volontà del lavoratore. Questa risoluzione deve essere comunicata alla sede territoriale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL), che ha la facoltà di verificare la veridicità della comunicazione.

2. Condizioni di Applicazione

  • Periodo di Assenza: L’assenza ingiustificata deve superare i 15 giorni. Se il lavoratore non dimostra l’impossibilità di comunicare i motivi dell’assenza per cause di forza maggiore o per fatto imputabile al datore di lavoro, il rapporto di lavoro si considera risolto per dimissioni.

  • Obbligo di Comunicazione: Il datore di lavoro ha l’obbligo di informare l’INL della situazione, e la comunicazione deve includere dettagli rilevanti per consentire una verifica adeguata.

3. Implicazioni per il Datore di Lavoro

Questa nuova disposizione esenta il datore di lavoro dal versamento del ticket di licenziamento, che è normalmente dovuto in caso di licenziamento disciplinare. Ciò rappresenta un vantaggio economico per le aziende, poiché riduce i costi associati alla cessazione del rapporto di lavoro.

4. Rischi e Contenziosi

Nonostante le intenzioni della norma, ci sono preoccupazioni riguardo a potenziali contenziosi. La definizione di “assenza ingiustificata” e il conteggio dei giorni di assenza potrebbero generare ambiguità e conflitti tra datori di lavoro e lavoratori. È fondamentale che le aziende gestiscano con attenzione queste situazioni, mantenendo una documentazione chiara e dettagliata 

Novità della Legge di bilancio 2025

La Legge di Bilancio 2025 include diverse novità fiscali e misure che potrebbero influenzare la vita delle persone. Di seguito, sono riportate le principali disposizioni e le relative implicazioni per le aziende e i contribuenti.

1. Tassazione delle Auto Aziendali

La Legge di Bilancio 2025 introduce una riforma significativa nella tassazione delle auto aziendali, in particolare per i veicoli concessi in uso promiscuo ai dipendenti. A partire dal 1° gennaio 2025, il valore tassabile del fringe benefit sarà fissato al 50% del costo di percorrenza standard di 15.000 km, con aliquote ridotte per i veicoli meno inquinanti:

  • 10% per auto elettriche
  • 20% per ibride plug-in.

2. Modifiche alle Detrazioni Fiscali

Le detrazioni fiscali subiranno modifiche significative per i contribuenti con redditi superiori a 75.000 euro. Gli investimenti in startup e PMI innovative potranno essere detratti senza influire sul limite massimo delle detrazioni. Inoltre, il limite massimo delle detrazioni per chi ha un reddito tra 75.000 e 100.000 euro sarà stabilito a 14.000 euro per chi ha più di due figli a carico.

3. Incentivi per la Transizione Ecologica

La legge prevede incentivi per la transizione ecologica, con un aumento dell’aliquota IVA per lo smaltimento dei rifiuti dannosi dal 10% al 22%, per promuovere pratiche più sostenibili. Inoltre, il Piano Transizione 4.0 avrà un tetto di spesa di 2,2 miliardi di euro per gli investimenti in beni materiali 4.0, mentre il credito d’imposta per i beni immateriali sarà cancellato a partire dal 2025.

4. Novità sulla NASpI

La Legge di Bilancio introduce una norma antielusiva per la NASpI, che colpisce le dimissioni volontarie strategiche. A partire dal 1° gennaio 2025, la NASpI potrà essere riconosciuta solo a chi ha almeno 13 settimane di contribuzione dall’ultimo evento di cessazione del rapporto di lavoro.

5. Altre Misure Fiscali

  • Cripto-attività: Le plusvalenze derivanti dalle cripto-attività saranno soggette a un’imposta del 33% a partire dal 1° gennaio 2026, con possibilità di rivalutazione del valore di acquisto al 1° gennaio 2025.
  • Accise sulla birra: L’accisa sulla birra sarà ridotta del 50% anche per il 2025, estendendo la riduzione anche ai birrifici indipendenti.